Il Comune
Il territorio di Berlingo che comprende anche la frazione Berlinghetto, si stende nella parte più settentrionale della zona dei fontanili,di cui è ricco e che alimentano numerosi canali di bonifica.
Le origini degli insediamenti si fanno risalire ad un pagus di origine romana, mentre il toponimo, sicuramente di epoca posteriore, si spiega con varie ipotesi. Oltre a quella morfologica che fa derivare•il suffisso ing come tutti quelli in eng a origini gote o longobarde, se ne presentano altre due: secondo la prima il nome sarebbe la corruzione della parola “labirinto” che in tempi remoti indicava luoghi di proprietà Calini, secondo l’altra, adottata dal Gnaga, si associa il nome a “berlengum”, termine con cui, in tempi remoti, si indicava un campo adibito a funzione specifica di cui si è perso il significato.
Nell’alto medioevo il territorio venne legato alla pieve di Trenzano, mentre il domino feudale fu affidato a proprietà religiose: il vescovo di Brescia, i monasteri di S. Faustino e di Rodengo. Col tempo queste proprietà passarono nelle mani di grandi famiglie feudatarie o possedenti, quali gli Emili, i Ducco e, soprattutto, i Calini i quali, nel corso del ‘600 costituirono la villa Berlingo che aveva un giardino–labirinto.
Più tardi dominarono i marchesi Piovanelli della Santella e, soprattutto, per più lungo tempo, i Martinengo. Le proprietà religiose, prima, e feudali, poi, avviarono e svilupparono la bonifica dei terreni e la costruzione delle cascine che, data la non vasta estensione dei territori, sorsero in minor numero in campagna e maggiormente entro gli stessi nuclei urbani di Berlingo e di Berlinghetto.
Fra quelle rurali sono notabili la cascina Martinenga,a Berlinghetto, dalla marcata struttura a corte chiusa con importante casa patronale, e la cascina Piovanelli, dai portici notevoli per le colonne in marmo, che sorge nella località della Santella Mora, dove sono raggruppate diverse corti.
Le cascine urbane costituiscono una gran parte del patrimonio edilizio del centro storico, sono fornite di aie e di portici ormai poco utilizzati, salvo quelle di alcune aziende pienamente funzionanti, e attendono una riconversione degli spazi che si spera rispettosa del patrimonio storico–culturale che esse esprimono.
Le bonifiche, oltre che fruire delle seriole formate dai fontanili locali, si avvalgono, per l’irrigazione, anche di canali derivati dall’Oglio attraverso i territori di Urago e di Cossirano, tra cui, principalmente, il vaso Baioncello e la roggia Calina.
I Calini costruirono anche una cappelletta destinata a diventare il centro della parrocchia di Berlingo che alla fine del 1500 era già quasi autonoma da Travagliato, mentre il Comune si formò solo intorno al 1600.
L’attuale parrocchiale, dedicata alla natività di Maria Vergine, si deve alla progettazione dell’architetto Gaspare Turbini del 1788, ma la sua facciata è del 1902. Più antica, invece, è la parrocchiale di Berlinghetto, dedicata a S. Maria Assunta e S.rocco, che risale al 1694. Fra le chiese minori è da ricordare quella di origine altomedioevale chiamata “dei morti”, perché sul muro esterno che dà sulla strada mostra una danza macabra.
Nei tempi moderni accanto all’attività agricola, si sviluppò a Berlingo una vasta attività edilizia cui si dedicarono molte imprese e molti muratori che lavorarono nei comuni circostanti, e soprattutto, gravitano verso la città.